Siamo negli Stati Uniti. Negli anni che hanno preceduto la guerra civile americana, Solomon Northup, un nero nato libero nel nord dello stato di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Misurandosi tutti i giorni con la più feroce crudeltà  ma anche con gesti di inaspettata gentilezza, Solomon si sforza di sopravvivere senza perdere la sua dignità. Nel dodicesimo anno della sua odissea, l'incontro con un abolizionista canadese cambierà per sempre la sua vita. 

Regia di Steve McQueen Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Brad Pitt e Lupita Nyong'o

 

12 anni schiavo è un film che di certo non le manda a dire. McQueen utilizza la cinepresa per sbatterci in faccia le immagini crudeli e violente che rappresentavano la schiavitù negli stati uniti d’America. Una nazione divisa in due dalla da una legge che ha diviso in 2 il popolo americano, o per meglio dire il popolo dagli “oggetti”.
Si perché seguendo il filo logico dello schiavista “Edwin Epps”, se può essere comprato, sei un oggetto; e con le proprie cose ognuno ci fa quello che vuole. Schiavizzarle, torturarle, violentarle e ucciderle.
Anche per puro divertimento, non importa se differenziano da noi solo per il colore della pelle.


12 anni schiavo è un’opera realistica, soprattutto nelle parti più crudeli, quasi a sottolineare la vera natura dell’uomo, che non ha scrupoli a incatenare un suo simile per puro profitto.
 Un film che parla di un uomo in cerca di una cosa che a noi sembra scontata: la libertà.
Libertà duramente guadagnata e che, ancora oggi, molte persone ancora non hanno.