In Italia sono circa 30mila i bambini fuori famiglia. Ogni anno circa 3mila neonati vengono rifiutati al momento della nascita e di questi solo 400 vengono salvati perché abbandonati al riparo nelle culle termiche o all’interno degli ospedali, degli altri si perde traccia o si ritrovano troppo tardi.

I bisogni vitali di un bambino, specie se abbandonato, mettono in risalto la necessità di un nutrimento non soltanto fisico, bensì interiore e affettivo, una vera e propria Fame di Mamma.

Fame di Mamma è la campagna di Ai.Bi. Amici dei Bambini per dire basta all’abbandono in Italia. L’obiettivo è contribuire al consolidamento e allo sviluppo dei servizi a favore dell’infanzia abbandonata e delle mamme con figli che vivono in situazione di disagio. Dal 6 al 21 dicembresarà possibile sostenere l’iniziativa, donando 2 euro attraverso il numero 45 505 e 2 o 5 euro allo stesso numero da rete fissa. Lo spot a sostegno della campagna – realizzato dall’agenzia Havas Worlwide Milan e dal regista Ago Panini – andrà in onda nelle reti Mediaset e La7 dal 6 al 19 dicembre 2015.

Attraverso Fame di Mamma in particolare vengono sostenute le strutture di accoglienza di Ai.Bi. Amici dei Bambini, tra cui le case famiglia, le comunità mamma-bambino, le culle per la vita, gli appartamenti per mamme fragili con figlie la Family House,  la prima “clinica per la cura del male dell’abbandono” in Italia.

Come può un bambino essere privato di tutto ciò che rappresenta una mamma…la sua mamma? – si chiede Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini. Eppure ogni anno nel mondo centinaia di migliaia di bambini ne vengono privati, anche in Italia: nel nostro Paese, infatti, sono più di 3mila all’anno quelli che vengono abbandonati, di cui solo 400 ritrovati. Bambini abbandonati, fili di vita spezzati, che possono essere ripresi e riannodati da due mani ricolme di amore”.

Sostengono Fame di Mamma tanti testimonial di Ai.Bi. Amici dei Bambini: Cristiana Capotondi, Anna Falchi, Sabina Guzzanti, Roberta Lanfranchi, Max Laudadio, Melissa Satta, Francesca Valla, Savino Zaba.